Perdere e portare a casa tre punti

15 Nov

Genoa-Verona io me la sono vissuta in una specie di limbo, ero al lavoro e c’era da rendere le seppie (io lavoro in un posto dove si rendono le seppie, non posso essere più preciso di così), e la partita me la stavo seguendo un po’ come potevo, sul telefono nei momenti in cui non avevo da lavorare, e quando è arrivato il gol ero di là che rendevo le seppie. Un momento prima smadonnavo per il palo di Ekuban e quello dopo ero di là che contavo le seppie, e quello dopo ancora ero di nuovo davanti al telefono e c’era Dragusin che esultava. Che poi, esultava, Dragusin ha questa cosa che non esulta mai, non si agita mai, mastica la gomma e ha gli occhi a fessura come Di Caprio in uno dei suoi meme, sia che faccia gol sia che abbia appena falciato un attaccante diretto in porta.

Ha fatto un gran gol, che se ci fosse stato Retegui adesso avremmo la sua foto plastica di lui in aria, col pugno alzato, la faccia felice, che Retegui è molto fotogenico e già questa sarebbe una ragione sufficiente per lasciargli fare un mucchio di gol. A parte il gran gol di Dragusin non c’è molto altro da ricordare di questa partita, abbiamo giocato in casa, contro una delle squadre peggiori del campionato e siamo riusciti a faticare per portare a casa tre punti. Questa partita e quella di Cagliari mi si stanno già confondendo in testa, perché entrambe sono state brutte partite, caratterizzate da un’involuzione nel gioco e da un sacco di errori, che se da una parte puoi sottolineare che mancano elementi importanti in ogni parte del campo dall’altra devi ammettere che con la stessa formazione hai anche giocato delle partite monumentali contro avversari molto più forti, e allora ti girano le palle. Perché va bene sostenere la squadra, va bene evitare di diventare quelli che mugugnano anche quando le cose vanno bene, va bene che siamo una neopromossa e alla fine i punti che abbiamo rispecchiano quello che siamo, ma se giochi male non posso dire che sei il Real Madrid, a meno che non si tratti del Real Madrid che per una serie di circostanze sfortunate deve schierare le riserve della Primavera.

Dici ci vuole tempo, ma siamo già molto avanti col campionato, dici la rosa lo sapevamo già che non era così buona, ma se stai a cambiare tutti quelli che ti aspettavi di più dovresti ricomprare mezza squadra, dici quelli coi piedi buoni che stanno in panchina è perché non sono tanto adatti per il modulo, ma allora cosa li hai comprati a fare se sapevi che Gilardino fa un gioco per cui sono poco adatti. Poi Gila è un gran motivatore, ha creato un gruppo affiatato, e sono sicuro che senza di lui avremmo perso per strada dei punti importanti, con la Roma e col Napoli per esempio, ma mi piacerebbe tanto perdere lo stesso numero di partite ma giocarle tutte meglio. Contro l’Atalanta o il Milan abbiamo perso giocando un bel calcio, contro la Salernitana e il Verona abbiamo vinto facendo anguscia. Non va bene, dai.

Poi vincere piace a tutti, vincere contro un’avversaria diretta piace ancora di più, vincere contro i nazisti fa proprio godere, però così non va. C’è anche stata la migliore prestazione finora di Ekuban, che ha preso anche un palo, ma così non va. Abbiamo portato a casa tre punti più grazie a Martinez che al gol di Dragusin, che ha parato un tiro pericoloso e una volta hanno anche preso un palo loro, che magari era fuorigioco, ma intanto li hai messi in condizione di tirare, e io di farmi prendere a pallonate dal Verona, scusate, ma non mi sento tranquillo. Poi mancava Bani, e quando manca Bani la difesa va un po’ in barca, però non va bene.

E già che ci siamo, ha fatto un’ottima partita anche Badelj, ma quando mancavano Badelj e Strootman e a centrocampo c’erano Frendrup, Malinovski e Thorsby la squadra girava molto più veloce, e siccome io non ci capisco un cazzo di calcio vorrei sapere se dipende da come si mettono gli avversari o se è proprio perché perdi qualcosa in qualità ma ne guadagni tanto in velocità di passaggi.

Adesso telefono a Gilardino e lo chiedo a lui, al limite per non farmi riconoscere faccio l’accento messicano. Non lo so come si fa l’accento messicano, ma credo che basti dirgli metan a Johan e si capisce subito che sono messicano. Qualcuno ha il numero di Gilardino?

Apoteosi Rossoblù

11 Nov

Noi Genoani passiamo dall’inferno al paradiso in un attimo.
Dopo Cagliari la retrocessione e la svendita dei pezzi migliori erano una triste realtà alla quale ci stavamo abituando.
Da ieri sera, immaginiamo Gudmusson alzare la coppa dei campioni* in maglia rossoblù. Basta poco. Siamo da sempre così.

Della partita posso fare solo un riassunto breve, visto che ero in ufficio nel mio fuso orario a stelle e strisce.

20:29:00 Papà:
– sono allo stadio

20:29:02 Dedee:
Ah, Genoa-Verona?

20:43:00 Papà:
– sì

20:43:52 Papà:

22:52:00 Papà

– Finale GENOA 1 VERONA 0

22:54:15 Dedee

– Grandissimi!

Ecco, così, siamo anche di poche parole noi Genovesi, sia in zona retrocessione che in coppa campioni*

* non menatemelo, lo so che oggi è Champions League, ma ai miei tempi…. tralascio il momento boomer

Io in Sardegna non ci sono mai stato

7 Nov

Io in Sardegna non ci sono mai stato, perché per andarci bisogna prendere il traghetto, e per prendere il traghetto bisogna andare al terminal traghetti e fare la coda nel posteggio, e io se c’è una cosa che proprio detesto visceralmente sono le code nei posteggi, e quindi in Sardegna non mi viene mai voglia di andarci. Oltretutto fra Genova e la Sardegna c’è quell’altra grossa isola, quella di Napoleone, e io non lo so mica come si fa a evitarla, c’è proprio davanti, è proprio grossa, e chi me lo dice che io non prendo un traghetto per la Sardegna e quando sbarco mi viene davanti Ocatarinetabelacicix che mi parla in francese?

L’abitante tipico di quell’isola lì

Poi in Sardegna cosa c’è, che uno dovrebbe volerci andare? Le spiagge vabbè, saranno anche belle spiagge, ma a me il mare dopo un po’ mi rompe le palle, per la precisione dopo un’ora e quarantadue minuti, l’ho cronometrato, e io farmi la coda nel posteggio e prendere il traghetto e schivare quell’altra isola di Ocatarinetabelacicix per farmi un’ora e quarantadue di spiaggia bellissima scusate ma mi sembra una perdita di tempo.

Per questo ho trovato molto coraggiosa l’iniziativa dei 400 tifosi genoani che si sono fatti la coda, hanno preso il traghetto, hanno schivato l’isola dove si parla francese e sono arrivati a Cagliari senza neanche fermarsi su una delle spiagge così stupende della Sardegna, solo per vedere il Genoa perdere contro una squadra che se prima di giocare contro di noi era terzultima a sei punti ci sarà stato pure un motivo.
Fra l’altro mi incuriosisce questo fatto che quando in tv fanno vedere i tifosi che prendono il traghetto li vedi sempre che cantano e agitano le braccia slanciandole in alto e all’esterno, vedi sempre questo gruppo di persone e un sacco di braccia tese che si incrociano sopra le loro teste, che se togliessi l’audio potresti pensare che si tratti di un raduno di neonazisti intenti a fare il saluto romano.
Forse la compagnia di traghetti che gestisce i viaggi verso la Sardegna fornisce degli sconti ai tifosi in trasferta, ma vuole essere sicura che chi ne usufruisce sia davvero un tifoso e quindi li tiene monitorati per tutto il viaggio, e se a metà strada si accorge che fra loro c’è un infiltrato che va in Sardegna per le sue spiagge pazzesche gli applica subito il sovrapprezzo.

Io una volta ho avuto una ragazza sarda che era molto bella e ci divertivamo molto insieme, però soffriva di sofferenza, che è quel male incurabile per cui anche se ti sta andando bene tutto devi sempre trovare un motivo per morire dentro, e quando ho visto la partita Cagliari-Genoa per cui i tifosi hanno affrontato tutte le fatiche di cui sopra, mi sono sentito un po’ come quando stavo con quella ragazza lì.
Perché abbiamo giocato bene, secondo me. Certo, abbiamo fatto qualche errore, ma ho visto un piglio più convinto che in altre volte, abbiamo pasticciato durante tutta la partita senza tenerci tutto il calo fisico e mentale per gli ultimi venti minuti, e abbiamo anche preso una traversa e abbiamo fatto un gol che forse lo puoi vedere soltanto al Cirque du Soleil. Mi sono divertito, e ho goduto, e ho sofferto e mi sono incazzato che volevo tirare il gatto contro il televisore, e sono esattamente le emozioni che provavo con quella ragazza là, e allora ho pensato che forse non è il Genoa il problema, è proprio la Sardegna, e allora ho voluto scrivere un post che parlasse di quest’isola che non conosco e che non credo che visiterò mai, ma non si può mai dire, lo pensavo anche della Cina.

Sarebbe anche un peccato tirarlo contro la televisione, povera stella

Io in Sardegna non ci sono mai stato, non so bene cosa si mangia, ma credo si mangino piatti molto gustosi ed energetici, perché quando vedi Petagna sfoggiare un fisico da assaggiatore di porcheddu e correre per il campo più veloce di Ekuban, che per farlo rendere in campo lo stiamo nutrendo da mesi a torronipernigotti, ti viene il dubbio che stiamo sbagliando tutto, e quando poi vedi Puscas sbagliare l’ennesimo gol da solo davanti al portiere il torronepernigotti ti viene voglia di spaccarglielo in testa e i pezzi infilarglieli ma andiamo avanti che è meglio.

Le città della Sardegna non sono famose per i loro monumenti, credo, ma potrei sbagliare, tipo a Oristano cosa c’è? C’è qualcosa a Oristano per cui valga la pena farsi ore di coda nel posteggio e schivare l’isola francese e non andare nelle spiagge da orgasmo? O a Olbia? Io quando penso alla Sardegna penso ai nuraghe che però, senza nulla togliere a questi importantissimi reperti di un’antica civiltà, non mi spingono a gettarmi sul sito della Moby Lines con dita frenetiche, oppure penso al campo dove gioca il Cagliari, che è uno dei più piccoli campi da gioco della Serie A insieme a quello del Venezia (che quest’anno non ci gioca, ma ci siamo capiti), e questa cosa mette in difficoltà molte squadre, ed è uno dei motivi per cui il Cagliari in casa è molto più forte che in trasferta.

E noi ci abbiamo perso, puttanazza ladra, ma non so se la colpa sia del campo o piuttosto del fatto che Luvumbo ha fatto il cazzo che ha voluto per tutta la partita, e il primo che mi dice che Bani non è adatto alla categoria vengo lì e gli sputo nell’occhio destro, che da quando non c’è la difesa ha degli spifferi che ci entra chiunque, compreso un esterno di una squadra da retrocessione che fino a ieri aveva sei punti in dieci partite e un attaccante sovrappeso amante del porcheddu.

Pianto lì perché mi sta rimontando la carogna e sto già cercando il punto più ergonomico dove impugnare il gatto. Venerdì sera giochiamo contro il Verona, siamo ancora senza Retegui e io piuttosto che quel camionista con le treccine preferirei vedere uno della Primavera, uno qualsiasi, anche il portiere, e non venite a raccontarmi che sarà una partita difficile dal punto di vista emotivo e servono giocatori con più esperienza, perché la cosa peggiore che ci potrebbe succedere è che si fa espellere e ci tocca continuare in dieci, che però è la stessa cosa che succede ogni volta che in campo c’è Puscas e senza neanche l’intervento dell’arbitro.

Cori da stadio

2 Nov

Era dal 2005 che non mettevo piede allo stadio Luigi Ferraris, esattamente da quel maledetto Genoa- Venezia con le valigette che giravano di mano in mano. L’ex presidente Preziosi mi aveva stufato, ero rimasta delusa e mortificata dal suo comportamento, anche negli anni successivi e avevo detto addio a quella gradinata che, tra alti e bassi, avevo frequentato fin da ragazzina.

Un paio di giorni fa mi scrive un’amica “andiamo a vedere il Genoa in coppa Italia? Dai che ci sono i biglietti della Nord!” E andiamo, dico io! Immediatamente dopo mi assalgono due dubbi: non so la formazione e soprattutto, cosa importantissima, non so manco un coro! Che se non canti nella nord “cosa cazzo vieni a fare qua”. Il non saper la formazione è una immediata certezza, questi nuovi giocatori hanno dei nomi impronunciabili che ricordano tanto altre cose (Ekuban ad esempio fa venire in mente Eukanuba, il cibo per animali) e poi giocavano le riserve, a parte due o tre che stanno in prima squadra. e fin qui ci siamo.

I cori, invece, sono stati come andare in bicicletta che se lo impari una volta non lo dimentichi più. Ho ritrovato inossidabili le due gradinate che si rispondono, l’inno sempre cantanto di corsa e mai MAI a tempo con tutta la gradinata (io sta cosa non l’ho mai capita), il coro in genovese che è sempre molto divertente ” ma u l’è arivou u grifun cue balle in sciu cannun”, la nuova guasto d’amore con tutte le bandiere che sventolano (merito d’onore alla bandiera Armata Coriandoli) ma la vera sorpresa è stata la mia canzone del cuore, quella che secondo me riassume tutto l’essere genoano. Il testo è questo:

Ricordo quand’ero un bambino..
Sognavo una maglia e un pallon..
Sentendo la curva che canta..
Io provo la stessa emozion
Ed ecco che il Genoa entra in campo..
Fortissimo batte il mio cuor..
Mi trema la voce e son certo..
Che il Genoa è il mio unico amor!!!

Ah si, c’era pure la partita.

Cinema de paura

2 Nov

Il secondo turno di Coppa Italia si gioca il 1 novembre, festa dei Santi, e per coerenza bestemmio tutto il primo tempo.
Ma la sera prima era Halloween e si guardavano i film di paura, ed è esattamente il sentimento che abbiamo provato tutti quando abbiamo letto la formazione.
E l’indomani si celebrano i Morti, e per coerenza in campo sfilano delle salme.

È anche il giorno in cui torno in Gradinata Nord da quando ho restituito l’abbonamento per un sacco di ottime ragioni che non starò a ripetere, e mi viene naturale andare a occupare lo stesso posto di allora, sopra l’ingresso di sinistra, verso i distinti. Me ne pento quasi subito, davanti a me c’è il rappresentante di Levante Rossoblù che ci tiene tantissimo a ribadire la sua presenza e continua a sventolare la sua fighissima bandiera ben oltre il calcio di inizio. Bandiera che misura, a spanne, come la cucina di casa mia.
Non è il solo, più o meno tutti i tifosi che si sono portati la stoffa da casa la agitano per tutta la partita, perché bisogna sostenere la squadra e tutte le menate che si raccontano ogni settimana per giustificare qualunque atteggiamento antisociale. Non che sventolare una bandiera lo sia, ma di certo rompe il cazzo a chi allo stadio c’è venuto per guardarsi la partita.
Mi sta pure bene sostenere la squadra, da casa non posso farlo, cantare mi diverte, ma vedere la partita mi diverte anche di più, mettiamoci d’accordo.

D’altra parte avete ragione anche voi, c’è un sacco di posto nella Sud, se non vuoi le bandiere vattene di là, ma di là non canta nessuno, stanno seduti, possibile che non si possa trovare una via di mezzo?

[momento boomer]
Quando allo stadio ci andavo io le bandiere si riponevano all’inizio della partita e si tiravano fuori verso la fine per festeggiare la vittoria.
[/momento boomer]

Che poi, cantare… Inizia l’inno, alla prima strofa mezza gradinata ha accelerato e si trova già fra la seconda e il ritornello, dopo quaranta secondi è una cacofonia indistinguibile, ed è così più o meno a ogni coro; i primi a non riuscire a coordinarsi sono i tamburini, quelli davanti a me battono un ritmo diverso da quelli al centro, non vanno a tempo, sembrano il rasta di Parco Sempione di Elio. Siete voi quelli che fanno cantare la gradinata, se facciamo schifo al cazzo è anche molto colpa vostra. Dovreste seriamente studiarvi i cori del campionato inglese per inventiva e disciplina. C’è tanto da lavorare.

A un quarto d’ora dal fischio di inizio mi rompo il cazzo e mi trasferisco al piano superiore, che lì la partita si vede.
Purtroppo.

Genoa Reggiana 2-1 d.t.s: gol e highlights: rossoblu agli ottavi di Coppa  Italia | Sky Sport
Galdames si stupisce alla vista di quello strano oggetto rotondo

Siamo inguardabili, sbagliamo tutti i passaggi, arriviamo sulla palla quando è già dall’altra parte del campo, non abbiamo un centrocampo e in attacco giocano Puscas e Galdames, che è come mettere la maglia al magazziniere e dirgli di inventarsi qualcosa.
Gilardino ha voluto dare spazio a chi finora aveva giocato poco, ma se avevano giocato poco c’era un motivo, e infatti la Reggiana gioca meglio, è più motivata e finisce per farci un gol.

Nella ripresa iniziano i cambi: fuori Kutlu e Thorsby e dentro Frendrup e Badelj. Sono un po’ sorpreso per Kutlu, che fin lì era stato uno dei pochi decenti, ma se me ne capivo di calcio facevo l’allenatore, e Gilardino con questi ci passa tutti i giorni, non arrivo io a insegnargli il lavoro. Lo so che è stupido doverlo ricordare ogni volta, ma a leggere certi commenti in giro mi sembra necessario ripetermi.

La squadra acquista subito compattezza, gira palla con maggiore disinvoltura e la differenza di qualità viene fuori. Varela la smette di fare il pazzesco, e dopo meno di dieci minuti Puscas riceve e serve Haps che si è messo in posizione per caricare un missile. Dal mio punto di vista la palla è salita oltre l’angolo della porta, poi ha cambiato direzione all’improvviso e si è infilata nel sette. Un capolavoro.

Coppa Italia: Genoa-Reggiana 2-1 dopo tempi supplementari | Gazzetta.it
Quella volta che Ciano è stato un nome bello da ricordare

Entra anche Dragusin per Bani, che dopo la botta contro la Salernitana non sembra stare ancora bene, e mia moglie emette gemiti sospetti. Poi Strootman crossa sulla testa di Puscas e non facciamo il 2-1 perché a Marassi le traverse sono più basse. Tre minuti più tardi gliela ferma il portiere perché a Reggio i portieri hanno le braccia più lunghe, ma la palla gli scappa e finisce sui piedi di Galdames; lui si posiziona, si pettina, prende la mira e tira col portiere che ha avuto il tempo di rialzarsi e guardarsi una puntata di Sex & The City, e dato che gli è praticamente in braccio non riesce a mirare e gliela tira addosso. Se l’avesse passata a Puscas, che gli stava a un metro ed era completamente solo, il terzo tentativo del rumeno sarebbe stato quello buono.

Puscas lascia il posto a Ekuban al 76′, perché dobbiamo berlo tutto questo amaro calice, e insieme entra anche Gudmundsson per Vogliacco. Insomma, lo sappiamo come va a finire con Gudmundsson, non serve neanche che ve lo racconti, però è venuto a segnare proprio sotto la Nord e me lo sono goduto tutto, quindi ve lo racconto: Badelj serve un pallone perfetto a Malinovski che se la allunga alle spalle con un tacco elegante e la fa finire in area, arriva l’islandese biondo che fa impazzire il mondo che si beve il difensore avversario con la stessa facilità con cui sbadiglia e tira il solito colpo da biliardo basso e angolato. Tutti a casa, ci vediamo a Lazio, speriamo che finisca come l’altra volta.

Genoa-Reggiana la decide Gudmundsson: salta il ritorno di Nesta all'Olimpico
Chettelodicoaffare

C’è anche da dire qualcosa sulla faccenda di Portanova, che per tutta la partita ci siamo chiesti se sarebbe entrato e come sarebbe stato accolto, finché è entrato ed è stato accolto più o meno con indifferenza, qualcuno deve averlo fischiato, di sicuro qualcuno lo ha applaudito, fra cui uno davanti a me con la felpa gialla di Dragonball.

È a te che mi rivolgo, amico con la felpa gialla di Dragonball, perché sono sicuro che magari Portanova ti è sempre stato simpatico, e cerchi di essere garantista e non andare dietro a quelli che li vorrebbero tutti in galera e buttiamo via la chiave. Ti capisco, sono come te, ma Manolo Portanova è stato condannato a sei anni in primo grado per violenza sessuale. È vero che fino al terzo grado di giudizio le cose possono cambiare, ma i casi non sono tutti uguali, e su questo mi sembra che ci siano pochi dubbi. C’è una testimonianza surrogata da un video, ci sono delle persone plurali che abusano di una ragazza singolare, c’è quella faccenda per cui se ad un certo punto una ti dice che ha cambiato idea tu te ne stai e ti fermi, non insisti perché ormai sei partito e devi arrivare in fondo.

Per la giustizia sportiva una condanna del genere non è un buon motivo per smettere di giocare, e quindi lui gioca, ma questo non significa che Portanova sia diventato di botto un bravo ragazzo, significa che al CONI ci sono delle persone che dovrebbero seriamente trovarsi un altro lavoro, e tu amico con la felpa gialla di Dragonball una merda come Portanova non dovresti applaudirla mai, e se ci fosse una donna vicino a te dovrebbe ricordartelo a pattini, ma è anche vero che se ci fosse una donna vicino a te non andresti in giro vestito in quel modo.

A proposito di calciatori e violenza sessuale, sono andato a vedere su un giornale islandese a che punto siamo con la storia di Gudmundsson, che è molto simile.

Ho trovato un articolo leggibile facilmente con l’aiuto del traduttore di Google:

https://www.visir.is/g/20232464376d/mal-alberts-komid-til-akaerusvids

In pratica dice che la pratica sta andando avanti e non c’è ancora stato un processo. In un altro articolo che non trovo più ho letto che per le stesse accuse era finito nei guai anche il capitano della nazionale islandese, poi assolto. Potrebbe non significare niente, come ho detto ogni caso è diverso, ma in Islanda queste cose le prendono più sul serio che da noi, e ancora non sappiamo neanche di cosa è stato accusato. Staremo a vedere, per me la regola è la stessa, sia che coinvolga un giocatore mediocre sia che metta in mezzo il giocatore su cui si appoggia tutta la squadra: se dovesse essere colpevole di una cosa riprovevole come quella che ha messo nei guai Portanova non lo voglio più vedere in campo.

E basta, domenica andiamo a Cagliari senza Retegui né Bani, speriamo di mortificare Ranieri come in quel Genoa-Roma 4-3 ma senza i tre gol degli avversari.

Ed ora qualcosa di completamente diverso

30 Ott

Dovevamo vincere. Contro la Salernitana non erano ammesse scuse, era una partita contro un’avversaria per la salvezza, era alla nostra portata e dovevamo vincere. Abbiamo vinto con un altro gol clamoroso del solito Gudmundsson, fine dell’articolo.

Solo che abbiamo giocato forse la peggior partita dall’inizio del campionato, piena di errori, di passaggi a cazzo di cane in ogni reparto e di chiusure in difesa che hanno permesso agli avversari di metterci in difficoltà.
Ci sta, è uscito Retegui, poco dopo lo ha seguito Bani, e la squadra si è trovata all’improvviso senza la sua punta e senza un difensore che fa la differenza, con buona pace dei suoi detrattori. È andata in difficoltà, e se quello là non si mangiava il gol più facile del mondo oggi eravamo di nuovo qua a lamentarci che la nostra squadra smette di giocare a un quarto d’ora dalla fine.

Poi qualcuno mi ha detto che comunque sarebbe stato fuorigioco, ma io non mi ricordo a quale gol si riferisca, se alla traversa, a quello sparato alto o a quello che tutti abbiamo pensato fosse entrato e invece era finito dietro. Forse erano fuorigioco tutti e tre.

Il plurale di fuorigioco resta fuorigioco o diventa fuorigiochi?

Siccome recriminare non serve, soprattutto quando vinci, godiamoci questa vittoria faticosa e riguardiamoci il palo di Retegui, tornato giusto per quei quindici minuti necessari a farci esaltare.
E non vorrei dimenticare l’altro palo, quello di Badelj, che ha fatto un’ottima partita finché ha retto, e sarebbe ora di piantarla di metterlo in croce.

Ma l’ultima considerazione vorrei lasciarla al vero protagonista della partita, il portiere della Salernitana, senza il quale la partita sarebbe finita tranquillamente due o tre a zero: ma non faceva il pizzaiolo a Mai Dire Gol?

Il Natale secondo Francesco Paolantoni a "Mai dire Gol" 1996

E niente, mercoledì vado allo stadio a vedere Genoa-Reggiana, secondo turno di Coppa Italia, ho preso il biglietto della Nord da dove manco da un botto di anni, sarà bello tornare là in mezzo. Ci vediamo dentro.

A causa dello sciopero degli arbitri verrà trasmessa una replica

23 Ott

Ma non vi siete stancati di leggere sempre le stesse cose, settimana dopo settimana? Ottima prestazione della squadra che ha giocato alla pari contro un’avversaria più forte e ha dovuto cedere solo nei minuti finali, complice un errore di valutazione dell’arbitro; Gudmundsson e Frendrup emergono su tutti grazie alla tecnica sopraffina e all’impegno profuso; sui social una frangia di tifosi molto giovane e poco avvezza alla complessità di ragionamento critica l’allenatore per la gestione dei cambi, ma viene perlopiù ignorata o derisa.

Tutte le settimane così, e anche questa non fa eccezione. Anche stavolta il gol è arrivato da un presunto tocco di mano che ha richiesto l’intervento del VAR. Al limite la differenza è che io un gol del genere lo metterei in bacheca per quanto è stato bello, e Lookman è diventato il giocatore che più spero di vedere un giorno in rossoblù (lo so che ce ne sono mille migliori, ma come ho già detto tante volte io di calcio non capisco un cazzo), ma capisco che alla maggior parte delle persone che hanno visto la partita questo aspetto risulti irrilevante.

Atalanta-Genoa 2-0, gol di Lookman e Ederson | Gazzetta.it

Delle polemiche legate al gol non parlo per le stesse ragioni della volta scorsa, perché è inutile: un episodio, due episodi, non cambiano la qualità della squadra, e a noi è questo che deve interessare. E tanto non è che a fare casino ti restituiscono i punti che hai perso, né ti trattano meglio in futuro. Restiamo sempre una squadra delle tante e Zangrillo contro il Milan ha perso un’ottima occasione per tacere.

Questa settimana vorrei evitare di proporvi il solito commento sterile e autocelebrativo, perciò vi propongo un gioco. Mi è venuto in mente dopo il gol sprecato da Puscas, è ovvio, e dopo avergli augurato almeno una decina di carriere più di successo di questa che ha intrapreso. Ma se nel suo caso è facile (Puscas è il classico compagno di scuola che ti dice che da grande farà il camionista come il suo papà), vorrei dedicare un po’ di tempo a capire quale potrebbe essere la carriera degli altri elementi della rosa. Non li metterò tutti, solo quelli che hanno giocato almeno una volta.
Naturalmente l’aiuto da casa è il benvenuto, abbiamo uno spazio per i commenti proprio per questo.

A proposito, se doveste commentare e non vi vedete pubblicati non è che vi censuriamo, è che il blog lo gestisco da solo, non ricevo le notifiche e approvo il commento solo quando mi accorgo che c’è, cosa che potrebbe succedere subito o dopo qualche giorno. E no, non lascio i commenti liberi sennò ci riempiamo di bot che ci invitano a guardare la loro pagina con più insistenza dei tifosi messicani di Vasquez.

Dove vedreste meglio i giocatori del Genoa se non facessero i calciatori?

JOSEP MARTINEZ | Lega Serie A
Martinez ha la faccia da gelataio bonaccione, di quelli che ti vendono il cono alla frutta da un chiosco sul lungomare di Malaga, e alle ragazze non fanno pagare il topping al cioccolato.
Leali: “Enormemente fiero di essere entrato a far parte della gloriosa  storia dell'Ascoli, grazie per tutto” - picenotime - IT
Leali in un’altra vita faceva il poliziotto, pattugliava le strade di periferia della sua città e sognava di passare all’antimafia.
Calcio/ Genoa, ufficiale Aarón Martín - LevanteNews
Martin somiglia a uno di quelli che ti arrivano in casa e ti montano la cucina dell’Ikea: veloci, precisi, parlano poco e se possono fumano. Nel calcio non sembra avere mantenuto nessuna di queste caratteristiche.
De Winter è il cuoco di un ristorante in centro che ha appena cambiato gestione e vorrebbe proporre una cucina gourmet. Lui fino a ieri faceva vitello tonnato dalla Maria, ma con la casacca pulita fa la sua figura.
Sampdoria, Dragusin: 'Vorrei essere un mix tra Bonucci e Chiellini'|Serie A  | Calciomercato.com
Dragusin se non facesse il calciatore sarebbe un insegnante al corso di ballo della terza età, il sogno erotico delle tardone. Ho scelto questa foto in cui indossa la maglia sbagliata per deridere i tifosi di quella squadra, se ancora esistono.
Bani: «Ottima gara, potevamo vincere con qualche gol in più di scarto»
Bani è il cameriere nel ristorante di De Winter, ma si licenzia quasi subito perché il suo sogno è fare lo scrittore. Aprirà un blog di ricette.
Alessandro Vogliacco si sposerà il prossimo mese con Virginia Mihajlović -  PianetaGenoa1893
Vogliacco ha un’officina vicino al porto e per un prezzo decente ti trucca il motorino. Ha già la strada spianata per diventare un pregiudicato, ma l’amore della moglie lo porta ad abbandonare quel mondo e trovarsi un lavoro serio. Diventerà un operaio metalmeccanico e per arrotondare darà una mano a suo cognato.
Stefano Sabelli: Notizie, Info e Statistiche Aggiornate
Sabelli guida i furgoni per Bartolini, è puntuale e non riceve mai lamentele. Quello che il suo responsabile non sa è che metà del giro glielo fa suo cognato e lui va a fare colazione al bar.
Cremonese, fatta per Vasquez del Genoa: i dettagli - Calcio News 24
Vasquez gestisce una lavanderia a gettoni coi genitori, frequenta un centro sociale ed è molto impegnato in politica. Mollerà tutto per andare a vivere in una comune in Svezia, ma tornerà indietro quando scoprirà che in Svezia non ci sono le comuni.
Chi è Matturro, eroe del Mondiale Under 20: speranza del Genoa | Goal.com  Italia
Matturro è appena entrato in una cooperativa di facchinaggio come mulettista, ma non ne ha voglia e si da sempre malato.
Hefti: «Pronto per questa nuova avventura!» - PianetaGenoa1893
Hefti lavora da Euronics e sa tutto sulle macchine fotografiche, se non sai che modello comprare vai da lui che ti trova quello più adatto alle tue esigenze. Lo sfondo del suo pc è la foto di una modella giapponese.
Haps al Genoa, scheda fantacalcio: i consigli per l'asta
Haps ha fatto carriera, è diventato capufficio in una grossa società di assicurazioni, è sempre stressato e bestemmia fortissimo. I suoi vestiti puzzano tutti di Diana Blu, e la moglie sta pensando al divorzio. Non solo per quel motivo, comunque.
Atalanta, muscoli e corsa per il centrocampo di Gasp: occhi su Thorsby -  BergamoNews
Thorsby è disoccupato e vive con la Naspi, fa qualche lavoretto in nero e lo trovi spesso al bar con un bicchiere davanti. È uno di quelli che si fanno correggere il caffè con la sambuca, e anche nel suo caso la scelta della foto non è stata casuale.
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Strootman ha una tabaccheria, non tiene le marche da bollo perché non vuole pagarci la commissione e non ha mai gli spiccioli per i resti, e se non gli dai i soldi giusti si incazza.
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Malinovski è titolare di un’impresa edile. Anche se ha molti dipendenti gli piace sporcarsi le mani in cantiere ed è molto bravo nel suo lavoro, soprattutto nei lavori di idraulica.
Jagiello: «Ho firmato il rinnovo con il Genoa. Impressionato da Badelj»
Jagiello e Badelj lavorano insieme al banco dell’ortofrutta, ma la loro è solo una copertura. In realtà prestano denaro a tassi da usura. Uno si occupa di trovare i clienti, l’altro si assicura che paghino.
Berkan Kutlu
Kutlu gira porno amatoriali che dirige personalmente, e cerca di dargli quel tocco autoriale con cui conta di essere scoperto da qualche produttore famoso che gli farà girare un film della Marvel. Invece lo scoprirà la polizia grazie a una soffiata di sua cugina.
Morten Frendrup - Genoa Cricket and Football Club - Official Website
Frendrup è uno studente universitario fuoricorso, ma riuscirà a laurearsi e diventerà un bravo medico di famiglia, quello che tutti i papà vorrebbero avere come genero. L’unica nota negativa è che adora la musica neomelodica napoletana.
Galdames se non fosse un calciatore sarebbe un pizzaiolo, e anche bravo. Però vorrebbe che tutti mangiassero la sua invenzione, la Pablita: base di pomodoro, acciughe, ananas, prugne sotto spirito e tonno, più coppa in uscita. Piuttosto che dare un dispiacere a quel ragazzo così volenteroso i clienti hanno smesso di andare a prendere la pizza da lui, e lui non riesce proprio a capire perché.
Genoa, infortunio Junior Messias: c'è la lesione
Messias lo sappiamo cosa faceva, consegnava lavatrici. Non dico che per fortuna è diventato calciatore perché è sempre rotto, ma se non facesse il calciatore vorrei che lo facesse comunque perché mi è simpatico e se lo merita.
Storia di Albert Guðmundsson: dal libro su Pelé ai gol col Genoa
Gudmundsson se non fosse un rettiliano venuto da un altro pianeta e che nel tempo libero si mangia le persone succhiandone i fluidi vitali sarebbe un attore di teatro che ama recitare poco vestito. Per un periodo ha anche pensato di accettare l’invito del suo amico Kutlu a partecipare a uno dei suoi film, ma ha paura che la gente si accorga che ha il cazzo verde, e ha sempre trovato delle scuse.
Lotta salvezza, Ekuban: «Finché ci sono partite il Genoa ha speranze» -  Cagliari News 24
Ekuban fa l’animatore alle feste per bambini, gonfia i palloncini a forma di cavallo e sa fare piccoli giochi di prestigio, tipo fare sparire le monete e il buffet. Ha prodotto un album trap che si intitola “Maranza” con un’etichetta indipendente, ma ne ha venduto solo una copia a sua madre a metà prezzo.
Coppa Italia, Genoa: doppietta di Retegui al Modena | Sky Sport
Retegui vende contratti per la fornitura luce e gas porta a porta, si è inventato una casa discografica indipendente ed è quello che ha convinto Ekuban a incidere un disco nel suo garage. Si è fatto pagare un sacco di soldi per l’affitto della sala e dell’impianto e non ha nessuna intenzione di promuoverlo perché fa schifo.
Calciomercato Genoa: Puscas è tutto rossoblù
Puscas non fa davvero il calciatore, perciò la domanda “cosa farebbe se” per lui non vale. Un giorno scopriremo che non è neanche tesserato, e lo tengono per tagliare l’erba del campo di Pegli.

Questa settimana è andata così, se non perdiamo di nuovo negli ultimi minuti per un gol di mano la prossima volta parliamo di nuovo di calcio.

Mano de Dios

9 Ott

In casa contro il Milan abbiamo perso di nuovo all’85’, e se fossimo un blog serio dovremmo partire da quella che sta diventando una caratteristica inquietante della squadra, che se risolta potrebbe fare una grossa differenza in termini di classifica. È dovuto a un calo di concentrazione dei giocatori? È colpa dei cambi non all’altezza? È l’allenatore che cerca di portare a casa il risultato e li fa barricare in difesa? Oppure è colpa di Badelj, che da quando non gioca è diventato più difficile appioppargli delle responsabilità, ma le buone abitudini bisogna mantenerle?

Siccome non siamo un blog serio non ce l’abbiamo una risposta a questa domanda, ci limitiamo a sospettare che sia un po’ tutte queste cose insieme, a seconda dei casi, e rispetto alla partita col Milan anche al fatto che per sbloccare la partita Pioli ha dovuto fare entrare i pezzi grossi. Cioè, la formazione del Milan è fatta tutta di giocatori che ognuno guadagna come mezzo Genoa, ma fra loro ci sono quelli che due giorni prima erano a giocarsi la Champions League e che avrebbero dovuto riposare; però a Genova ultimamente tira una brutta aria, la sua squadra stava arrancando, il portiere aveva dovuto fare un mezzo miracolo per togliere la palla di Dragusin dallo specchio, qui va a finire che torniamo a casa con le tasche vuote, meglio fare entrare anche i fuoriclasse.

Non che gli ingressi abbiano cambiato granché, la difesa del Genoa ormai l’abbiamo capito che è solida, e anche Rafa Leão stava facendo la fine dei suoi colleghi di Roma e Napoli e non impensieriva nessuno.

Per fortuna è arrivato il gol di coso, quello americano, che come ogni americano che si rispetti deve sempre farla un po’ fuori dal vaso e monopolizzare l’attenzione di tutto il Paese, così quello che poteva essere un gol qualunque si è trasformato in una sceneggiata di giorni, sono state fatte analisi accurate sulla traiettoria della palla, abbiamo visto filmati da angolazioni assurde, fermi immagine, manca solo il Ris di Parma e Stefano Nazzi che ci fa una puntata di Indagini.

Perché il gol di Pulisic non è stato annullato dalla Var in Genoa-Milan-  Corriere.it

Non ho voglia di entrare nella polemica del giorno, se il gol di Pulisic fosse da annullare per un tocco di braccio oppure no, non mi piace discutere dell’operato degli arbitri. L’ho fatto anch’io, soprattutto a caldo, e soprattutto sabato sera, ma alla fine credo che dobbiamo darci un limite, altrimenti smettono di avere senso anche le discussioni: se neanche gli arbitri sono affidabili significa che non vale più niente, dobbiamo credere che sia tutto stabilito a tavolino in base a qualche gioco di potere, ma allora di cosa stiamo parlando? Perché perderci del tempo, noi a guardarlo e loro a giocarlo?

Dobbiamo tirare una riga e decidere che lì è dove accettiamo le cose come sono, e questa riga sono le decisioni dell’arbitro: se dice che è gol è gol, basta. È una persona, e sbaglia come una persona. Certe volte sbaglia a nostro favore, certe volte no. A leggere i commenti, dopo ogni partita ci sono polemiche da parte degli sconfitti, è naturale. Qualche volta hanno ragione, ma non è quello il punto. Il punto è che te ne devi stare, perché per una volta che hai ragione ce ne sono altre dieci in cui stai sbagliando, e comunque fa parte del gioco, se accetti di giocare devi accettare che ogni tanto l’arbitro prenderà una decisione che ti danneggia.

Che poi, siamo così sicuri che ci piacerebbe assistere a partite dove ogni irregolarità viene sanzionata? Perché la regola del vantaggio certe volte non si può applicare, se in ogni contrasto dove c’è una maglia tirata fermiamo il gioco le partite durano parecchio di più, e ci divertiamo molto meno.
Ho fatto l’esempio della maglia perché quello di Musah su Gudmundsson era un fallo dove poteva anche starci il giallo, che sommato a quello che si è preso più avanti avrebbe cambiato parecchio la partita, ma magari se fosse stato sanzionato all’inizio gli avrebbero perdonato il secondo fallo, e in quest’ottica ogni cartellino dato o non dato crea un precedente su quale fallo vada punito e quale no, e allora vai a riguardare tutti quelli passati per fare un paragone. Ogni settimana.

Genoa-Milan 0-1: Pulisic scores, Pioli takes first place - result and  standings - tendenzediviaggio

Capite che non si può andare avanti in questo modo? Diamoci come regola di non discutere la decisione dell’arbitro e viviamo meglio tutti, compreso Zangrillo.

Su questo personaggio ho un’opinione negativa, e francamente mi vergogno che sia il presidente della mia squadra. Non lo stimo politicamente, non lo stimo professionalmente (nel 2020 con la pandemia non ci fece una gran figura), e la dichiarazione che ha rilasciato alla fine della partita di sabato appartiene più al tifoso che ha visto la partita al bar che a un personaggio pubblico: i “non voglio dire però”, i “lo sappiamo come vanno queste cose” sono ammiccamenti che non significano niente; se hai delle prove per sostenere che gli arbitri sono di parte le mostri, sennò sono chiacchiere da tifoso e allora vale il discorso di prima.

Invece vorrei parlare di Genoa, perché anche questa settimana ci ha fatto vedere qualcosa di buono.
Mi sembra che, dall’inizio del campionato a oggi, sia cambiato l’approccio alla partita: se prima eravamo dei catenacciari che si affidavano ai lanci lunghi per cercare di scavalcare il centrocampo, oggi stiamo vedendo dei giocatori che tengono la palla a terra, salgono tutti insieme e incalzano la difesa avversaria con un gioco veloce e convincente. Certo, tiriamo poco in porta, ma va fatto notare che la percentuale di realizzazione è fra le più alte del campionato, segno che quel poco che tiriamo va quasi sempre dentro.
( Ci sarebbe da obiettare che la metà dei gol fatti li abbiamo fatti alla Roma, quindi non sarebbe una statistica attendibile, ma teniamoci questo dato, che fa coraggio)

La squadra cresce, e anche contro il Milan abbiamo visto un ottimo Genoa, al punto che anche i commentatori di DAZN se ne sono accorti, e quando è stato preparato il primo cambio si sono chiesti chi sarebbe potuto uscire, dato che stavano giocando tutti egregiamente.

In questa partita mi è piaciuto in particolare Haps, che sembra essersi ripreso del tutto e ci ha fatto vedere due o tre dribbling notevoli: avere lui e Gudmundsson insieme a mettere seduti gli avversari esalta.
Ma soprattutto El Pipe Vasquez, il mio preferito, nominato migliore in campo dalla stampa. Se lo merita, è uno che si sbatte tantissimo e spinge forte, e soprattutto mi regala un sacco di punti al fantacalcio.
Malinovski mi lascia ancora qualche dubbio, dovrebbe essere il giocatore che fa la differenza, ma a quanto pare si sta ancora riprendendo da un infortunio e gioca col freno a mano. Sempre meno, nelle ultime due partite ha saputo mostrare qualche bella intuizione, ma gli errori nei passaggi ci sono ancora.
Non abbiamo visto molto Albert, ma era impegnato a fare il lavoro sporco, e anche così una traversa l’ha saputa prendere. Abbiamo invece visto Ekuban, che è un bravo ragazzo, è simpatico a tutti, ci mette l’anima ogni volta, ma ha più cuore che piedi, e ci sono più possibilità di segnare passando la palla all’arbitro. Esiste anche una canzone appiccicosa sulla sua incapacità cronica di fare gol, metto il link qui, ma è su twitter, non so se riuscirete ad aprirlo senza essere iscritti. Nel caso non offendete me, ma la mamma di Elon Musk.

Una menzione particolare la merita la coreografia, che è sempre di ottimo livello, ma questa settimana mi ha commosso. Sarà stata la citazione a De André.

Genoa che rabbia, il Milan passa all'87' ma il Var non vede il fallo di  Pulisic - Primocanale.it - Le notizie aggiornate dalla Liguria

E basta, godiamoci questa pausa, che al ritorno avremo da affrontare Gasperini. L’atmosfera oggi è da resa dei conti, tutti stanno parlando dello scandalo arbitrale con toni definitivi, come se fossero pronti a ricostruire da zero l’intera classe arbitrale, la FIGC e se ci fate girare il cazzo boicottiamo anche i mondiali. Tempo due giorni e non se ne parlerà più, come tutte le altre volte.

Cesarini ha rotto il cazzo

2 Ott

Siamo in quella fase bellissima del campionato in cui tutto è possibile e i punti quasi non contano: oggi ne abbiamo 8, che ci posizionano esattamente a metà fra la zona coppe e la retrocessione. Finora abbiamo fatto un punto a partita, se andassimo avanti così fino alla fine metteremmo via 38 punti. Fino a quattro anni fa con 38 punti rischiavi la B, ultimamente ti collochi nel lato destro della classifica, abbastanza al sicuro.

Questo non significa che l’obiettivo dev’essere di pareggiarle tutte fino alla fine, o di vincerne quel tanto che basta a coprire le inevitabili sconfitte, ma se quest’anno dobbiamo pensare solo a salvarci siamo messi bene, almeno per ora.

Lo dico per controbattere a quelli che vorrebbero già esonerare l’allenatore: ragazzi, lo sappiamo che il gioco di Gasperini era più divertente, ma è già impegnato a Bergamo, dobbiamo tenerci questo; e anche i vari esperti da tastiera che ogni settimana hanno pronta l’unica formazione possibile, mi sa che farebbero meglio a rassegnarsi perché anche se la società si liberasse di Giardino non credo che verrebbero convocati al suo posto.

Chiarito questo punto, credo che ci siano ancora delle cose da aggiustare. Perché va bene porsi un obiettivo poco ambizioso, ma sono quattro partite su sette che teniamo un risultato per ottanta minuti e ci facciamo recuperare nel finale, e ogni volta succede dopo che abbiamo smesso di creare occasioni e ci siamo chiusi in difesa. Certo, abbiamo un’ottima difesa e se la tua squadra al fantacalcio schiera Dragusin e Vasquez ti garantisce un sacco di punti, ma i risultati ottenuti finora sembrano dirci che è più efficace cercare di riprendere la palla in mezzo al campo che davanti alla porta. Torino, Napoli, Lecce e Udinese: lascia stare Lecce che in dieci devi fare quello che puoi per difenderti, ma una volta è un incidente, due sono un caso, tre cominciano a diventare una tendenza. Sarà il caso che stiamo un po’ più attenti? Poi quelli che sanno leggere le partite riescono a spiegarmi ogni volta cos’è successo, e a dimostrarmi che ogni caso fa storia a sé, quindi non dico altro per evitare di alimentare polemiche inutili, però nel mio angolino continuo a mugugnare sottovoce che belin non si può continuare a prendere dei gol a fine partita.

Anche stavolta abbiamo visto un sacco di cose positive, e dobbiamo rallegrarci di quelle, invece di cagare il cazzo sui social con l’allenatore senza esperienza: le mine di Malinovski che comincia a ricordarsi di avere dei piedi buoni, il recupero di Haps (vero che non ha fatto una partita eccezionale, ma è anche rientrato dopo ottant’anni di infortunio), la conferma di Kutlu (su Youtube girano dei video su di lui che fanno sperare molto bene), e i soliti pilastri intorno a cui gira tutta la squadra.
A me questa partita non è piaciuta molto, devo essere onesto. Anche sul vantaggio stavo storcendo il naso per la poca energia che vedevo in campo, ma è anche vero che io le partite le vedo dal divano, loro due giorni prima erano in campo a fare un culo così alla Roma. Ciononostante ho potuto godermi il solito Gudmundsson, di cui si sta accorgendo tutta la stampa nazionale, e se a gennaio credo che riusciremo a tenercelo, arrivato il mercato estivo ho paura che rinnovargli il contratto sarà difficile come vincere il decimo scudetto. Ci sta, è un extraterrestre e anche lui merita una carriera in una squadra che possa ambire a qualcosa di più della metà alta della classifica. Sarebbe bello una volta tanto essere noi quella squadra, anche grazie a talenti come il suo, ma quel calcio lì non esiste più, se mai è esistito. Spero almeno che con quello che potremo guadagnare dalla vendita riusciremo a costruirci una squadra veramente competitiva.

Serie A: Udinese-Genoa 2-2 - Calcio - Ansa.it

Di Frendrup non parlo, perché a differenza dell’islandese nessuno fuori città sembra essersi ancora reso conto di quanto sia importante averlo in campo, e magari lui riusciamo a tenercelo. Tanta tanta roba il piccolo Morten, grazie di esistere.

Il mio premio per il migliore in campo però va a Vasquez, spinto come sempre dalla sua personale tifoseria latina, che su ogni social intasa la dashboard di un commento, sempre quello, che si può riassumere in “pone a Johan”, metti Johan. Lo scrivono sempre, su 200 commenti almeno 150 sono per lui. Immagino che siano molti meno utenti reali che si servono di account multipli per spammare il loro idolo, ma mi fa ridere lo stesso immaginare quest’orda di messicani infoiati davanti alla tele a guardare le partite del Genoa. Hanno ragione, è un ottimo giocatore, difende bene e spinge tantissimo, e credo che lo vedremo sempre più spesso titolare.

Sabato c’è il Milan a Marassi, se l’arbitro fischia la fine dell’incontro a metà del secondo tempo può darsi che la portiamo a casa.

Conferme

30 Set

Che se i dubbi erano i miei questa partita me li ha tolti tutti, che se vinci 4-1 contro la Roma mettendo in campo una formazione con dieci difensori che corrono come cavalli e spingono come cavalli ma quelli del motore mi stai dicendo che non solo te ne capisci di calcio, ma anche che se ti critico significa che la mia visione del calcio è limitata e le mie critiche dovrei esprimerle in bagno davanti allo specchio con la porta chiusa, perché se mi sente qualcuno ci faccio pure delle figure di merda.

Gilardino ha messo dei terzini a fare le ali, dei difensori a fare i centrocampisti, ha sostituito un difensore con una punta e quel poveretto di Mourinho è ancora lì adesso a cercare di capire Gudmundsson in che ruolo gioca, così da poterlo inquadrare meglio e coprire la sua zona di campo. C’è Lukaku che lo prende per mano e gli dice dai mister andiamo a casa che la partita è finita, ma lui non si dà pace, non lo hanno mica fatto Special One per niente, e continua a scartabellare foglietti e figurine dell’album Panini e a grattarsi la testa un po’ troppo.

Abbiamo visto un islandese prendere in giro tutta la difesa avversaria, servire una palla a uno che giocava nella seconda squadra di delegazione e vederla finire in rete con uno stop elegante e una mina di destro.

Li abbiamo visti tutti e due prendersi il loro tempo per un gesto atletico personale e regalare due pere a coso, il portiere, che dopo la batosta di ieri preferisce non essere riconosciuto e si fa chiamare coso anche dalla moglie.

Abbiamo visto uno che si chiama Junior anche se è bello grosso e allora sarei curioso di vedere il Senior, lo abbiamo visto toccare due palloni due, col primo ha messo seduti due avversari, il secondo lo ha infilato dietro coso e a quel punto anche Totti che stava in tribuna ha capito che non era aria, si è ricordato di quell’altra volta che in quello stadio ne ha buscati quattro e ha fatto su la famiglia ed è tornato in albergo. Chissà se è sceso a fare colazione l’indomani mattina, secondo me ha abbandonato la città di notte come i profughi.

Abbiamo visto quelli che ci sono sempre, in difesa e al centro, e ogni volta fanno un lavoro incredibile che meriterebbe un post a parte, una canzone, uno stendardo in gradinata, un’intervista su YouTube.

Abbiamo visto Retegui esultare dopo il gol, è sempre bello vedere Retegui esultare, ci escono sempre delle foto fighe, dovrebbero fotografarlo più spesso quando esulta. Non tanto perché quando fa gol in genere vinciamo, ma proprio perché poi possiamo goderci le sue foto dove esulta, che in genere ci trovano di ottimo umore perché abbiamo vinto.

Non abbiamo visto Martinez, sappiamo che c’era, appoggiato al suo palo a sbadigliare, ma se fosse rimasto a casa era uguale, tanto sul gol non poteva fare niente, e per il resto della partita non è stato necessario. Avercene di partite così, giocate così, alte e veloci, palla a terra, a muoversi tutti insieme.

Sabato c’è l’Udinese, abbiamo giocato giovedì e siamo senza Strootman e Badelj, sarà dura come al solito, e oramai ce lo aspettiamo di fare prestazioni giganti con le grandi e mediocri con le piccole, potrebbe succedere di tutto. Coraggio, i numeri li abbiamo, crediamoci.