Archivio | aprile, 2024

È arrivata l’estate

26 Apr

Bruno Martino diceva di odiare questa stagione che per il calendario comincia a metà giugno, ma per il campionato si vede arrivare già ad aprile, quando le gambe si fanno pesanti e il pallone è troppo lontano per arrivarci.

Per noi dev’essere cominciata con l’arrivo della salvezza, due partite fa: obiettivo più o meno raggiunto, meno ambizioni, testa già altrove, e difatti sono due partite che mostriamo un atteggiamento diverso.

Che poi neanche, il primo tempo di Genoa-Lazio ci ha mostrato diversi ottimi spunti, ma credo che fosse più un demerito dell’altra squadra, veramente inguardabile, che un pregio nostro.

Ma andiamo per ordine, che anche questa settimana mi sono segnato un po’ di cose mentre guardavo la partita e posso essere un po’ più preciso del solito.

Al secondo minuto De Winter si perde un pallone, Castellanos non fa in tempo a girarsi che arriva Vasquez e glielo strappa dai piedi, subito dopo Vogliacco lo regala agli avversari, che sono in due e si mettono diligentemente a costruire il tiro. Troppo diligentemente, sono lentissimi, e Frendrup ha tutto il tempo di mettersi in mezzo e levarglielo dai piedi, mettendolo comodamente fuori dall’area. Però è stata una distrazione che poteva costarci cara.

Sarà una costante di questa partita, i genoani che passano troppo corto e i laziali che passano a nessuno o si perdono a girarsi.

Al 4′ Ekuban riceve, si smarca benissimo, entra in area e tira fuori, non di molto. Era da solo, ha avuto fretta, se avesse fatto un passo in più magari la buttava dentro. E vabbé, ci si prova, dai.

Fino al 12′ è più che altro Lazio che ci schiaccia nella nostra metà campo, anche se non fa un tiro in porta che sia uno. Ogni tanto proviamo un passaggio lungo, ma non si costruisce niente.

Poi Vogliacco ne prova uno corto, c’è un bello scambio doppio fra Retegui e Strootman che dovrebbe liberare Ekuban, ma “il triangolo no”, come diceva Renato Zero.
Non importa, siamo ancora lì, e Retegui la ripassa dietro a Strootman, Strootman la butta in avanti ad Albert che sta entrando in area, e lui fa la sua magia: tacco al volo all’indietro per Retegui, che è centrale al limite dell’area, smarcato, tutto libero fra lui e la porta. Viene avanti un metro e tira alto di poco. Credo sia stata l’azione più bella della partita, ma non l’unica. Il primo tempo si è visto molto più Genoa che Lazio.

Fino al 34′ non succede niente tranne un sacco di passaggi e contrasti, ma più che altro imprecisione da entrambe le parti. Poi Ekuban prova il tiro in acrobazia, ormai ne fa uno a partita, vuole farsela omologare dal social media manager come “calebata”.

Esce Lazzari, e la telecamera ci permette di apprezzare il tatuaggio tremendo che ha sulla gamba: giochi nella Lazio, ti sei fatto tatuare un faccione pelato, anche se non sei un fascio viene spontaneo fischiarti.
Al suo posto entra uno che non ha facce tatuate, ma è lui stesso un’enorme faccia con le gambe: Hysaj.

Il primo corner lo battiamo al 40′, c’è Vasquez che prende a calci l’aria.

Poi le due grandi occasioni sprecate, che sono la cosa che a posteriori fa girare le palle tantissimo.

43′, Casale perde palla a centrocampo, Retegui è a un metro e gliela porta via. C’è solo un terzino e il portiere, che è fuori dalla sua area. Prova a tirare, la butta alta di un metro abbondante. Non potevi andare avanti? Era anche partito Ekuban, poteva crearsi un’azione da 2 contro 1, ma ha preferito tirare. E vabbé, ci ha provato.

Un minuto dopo è la Lazio che si mangia l’occasione gigante: Vogliacco perde un’altra volta la palla davanti all’attaccante avversario, che prova a passarla indietro al compagno, ma sono troppo vicini e ci mettono troppo a capire cosa sta succedendo. Poteva essere un gol a porta vuota, ci salviamo.

C’è un rimpallo su Ekuban all’ultimo minuto, è da solo, dietro di lui Retegui e Albert, unico difensore laziale un poveretto che sta ritornando in treno ma c’è sciopero ed è ancora fermo a Rogoredo. Ekuban prova a tirare e la manda fuori di poco. Di nuovo. E io bestemmio, pianto lì di guardare la partita e vado a rivedermi il due contro zero Milito-Palladino, poi dico a mia moglie che non mi sento tanto bene e me ne vado a piangere sotto la doccia.

Il secondo tempo l’ho visto, ma non ve lo racconto, tanto è inutile, abbiamo preso il solito gol da stronzi, palla all’indietro e c’è uno tutto solo che stava guardando un documentario sulle coltivazioni di caffé in Colombia, che mette pausa, si alza, spegne la siga, posa la birra e la butta dentro, poi torna a guardare la tele.

La Lazio ha fatto un solo tiro in porta e ha vinto la partita. Noi nel secondo tempo non abbiamo fatto neanche quello, ci siamo chiusi, abbiamo provato a fare qualche cambio, e abbiamo perso senza riuscire più a renderci pericolosi. Va bene, siamo salvi, andiamocene al mare. Però non mi piace vedere delle partite così, senza mordente. Sbaglio io? Sono diventato uno di quelli che mugugnano perché non vedono mai tirare? Non lo so, qui bisognerebbe fare dei distinguo, io perlomeno non sono mai andato sotto il profilo Instagram di Sabelli a dirgli che spero di non vederlo mai più, e non do del coglione all’allenatore che ci ha salvato a sette giornate dalla fine. Come ho detto altre volte non è la critica in sé, è il tono che non va bene.

Adesso giochiamo di nuovo di lunedì sera, perché tre di fila infrasettimanali dovrebbero toccare a tutti, pare, solo che non è così. Dall’inizio del campionato a oggi a noi è toccato (contando solo anticipi e posticipi, non le partite infrasettimanali per recuperi eccetera) 11 volte, all’Inter 7, a Juve e Milan 5, al Bologna 9. Se guardiamo le ultime in classifica scopriamo che la Salernitana ha giocato fra venerdì e lunedì 14 volte, che diventano 15 se ci mettiamo anche il prossimo turno, e spesso si è trattato di turni lunedì-venerdì. Poi sicuramente farà schifo di suo e si merita la retrocessione, ma di sicuro il calendario non è stato favorevole. Il Sassuolo solo 4, quindi forse il giorno in cui giochi c’entra poco. L’Udinese 9, con la prossima 10. Magari sono io, ma mi sembra un calendario un po’ imparziale. Nel dubbio Lazio merda.

Ti farò male più di un colpo di pistola, è appena quello che ti meriti

19 Apr

Ciao a tutti, mancano due ore a Genoa-Lazio per quella cosa della Lega Calcio di non fare favoritismi e obbligare tutte le squadre, a giro, a giocare a un orario diverso dalla domenica alle tre. Quindi siccome lunedì sera è toccato al Genoa, oggi che è venerdì pomeriggio tocca di nuovo al Genoa.

Avevo cominciato a scrivere questo post qualche giorno fa dal lavoro, ma devo anche lavorare al lavoro, e così me lo sono posteggiato lì per riprenderlo più tardi, cioè fino a cinque minuti fa, quando mi sono svegliato sul divano col gatto sulla pancia e i miei giocatori di calcio preferiti già al Ferraris per il riscaldamento. Per questo potrebbero mancare dei passaggi importanti, tipo un elogio a San Caleb Ekuban e una richiesta a chiunque abbia il jpeg del suo santino di mandarmelo tramite social, che me lo voglio stampare e tenere in macchina.

Oggi però dobbiamo parlare di Fiorentina-Genoa.

Fiorentina-Genoa è più di una partita. All’andata è stata la prima gara di campionato, quella che ha rappresentato il ritorno in Serie A, quella delle speranze. Ci siamo presentati con una coreografia pazzesca, tutti belli carichi, e ci hanno preso a calci in faccia. Non abbiamo più giocato una partita così brutta, soffrendo così tanto, completamente in balia degli avversari; già la settimana successiva siamo andati a battere la Lazio in casa sua con una prestazione non memorabile, ma quantomeno dignitosa, e da lì siamo saliti, settimana dopo settimana.

Non mi metterò a discutere un’altra volta del gioco espresso dalla squadra di Gilardino, ma rispetto alla prima partita di quest’anno siamo diventati il Brasile degli anni d’oro.

Anche per questa ragione siamo arrivati alla vigilia della partita di ritorno, al Franchi, con gli occhi fuori dalle orbite per la sete di vendetta. L’altra ragione è che non esistono fiorentini simpatici.

“Òua se ripiggemmu tüttu”, dicevano quelli che avevano visto Gomorra ma conoscevano solo il dialetto genovese. La maggior parte degli altri si limitava a sfregarsi le mani e smadonnare. Tutti eravamo convinti che stavolta sarebbe andata diversamente.

E per un po’ è andata davvero così: abbiamo giocato meglio, li abbiamo contenuti, abbiamo spinto, e se escludiamo la capocciata fuori di poco di Belotti dopo tre minuti direi che le occasioni sono state soprattutto le nostre.

A me Belotti ricorda una valigetta da ufficio di quelle che usavano gli architetti e gli studenti nei primi anni ’90, quelle di plastica semitrasparente bianca con la maniglia gialla. Confrontali, hanno la stessa faccia.

All’11° Albert si è liberato, ha servito Messias in area che ha tirato, ma troppo debole, e comunque il portiere era per farfalle e ha dovuto tuffarsi all’ultimo, si vede che non ci credeva neanche lui. Quasi gollonzo.

Peraltro più o meno allo stesso punto della partita si sono sentiti i tifosi viola intonare “Chi non salta è un genoano”, l’unico momento in cui si sono sentiti più loro dei nostri. E vabbè, sono tifosi di Firenze, che gli vuoi dire, magari sanno un sacco di cose su Michelangelo.

Poi c’è stata l’altra azione, di Ekuban, non ricordo come sia iniziata, mi sono segnato il minuto di gioco (14°) ma non chi era coinvolto. Essendo Caleb Caleb potevi aspettarti qualsiasi cosa, anche il gol.

I padroni di casa vengono giù in contropiede, sono venuti giù in contropiede molto spesso e abbastanza facilmente, in un paio di azioni verso la metà del primo tempo hanno preso un palo e perso una scarpa, ma a quel punto sono partite due azioni di fila che hanno coinvolto Martin e Ekuban: la prima su un cross, Ekuban di testa potente se la fa parare, la seconda su angolo appena dopo, Albert per Martin, poi Ekuban da solo la colpisce con una parte del corpo che neanche sapeva di avere e la spedisce in qualunque altro posto che non sia fra i pali.

Poi la Fiorentina fa gol ma era fuorigioco. Proteste del figlio di Gattuso che non so come si chiama ma sembra più messicano di Vasquez, di quei messicani che nei film stanno fuori dalla posada a dire que pasa hombre.

Ranieri si infuria con l'arbitro nel finale di Fiorentina-Genoa: "Fate le  cose al contrario voi due"

È il 30° del primo tempo, i giocatori della Fiorentina sono più in partita dei nostri, ci chiudono nella nostra metà campo, ci scartano con troppa facilità, a qualcuno torna in mente la partita dell’andata e serpeggia la paura, e la paura ti cambia la partita.

Per fortuna Martinez fa un passaggio lunghissimo oltre la linea di centrocampo, Albert la stoppa con la naturalezza con cui aprirebbe una lattina di surströmming e se ne va verso nuove mirabolanti avventure.
Nello specifico inizia altre tre azioni che ottengono come risultato:
1. farsela bloccare dalla difesa viola e peccato perché era molto bella;
2. mandare Messias da solo davanti al portiere solo per farlo tirare centrale e prevedibile e poi sedersi per terra dolorante (di nuovo, cazzo) e
3. lanciare il solito rapace Caleb che viene atterrato in area e si guadagna un rigore.

Rigore cazzo!!

Entra Thorsby per Messias e anche l’arbitro capisce che a quel punto non vale più la pena di andare avanti e fischia la fine del primo tempo.

Nel secondo tempo le cose sono peggiorate, il Genoa ha smesso di giocare, ha preso un gol evitabilissimo dopo neanche dieci minuti e da lì si è seduto. Non so se era Messias a spingere, o Sabelli e Martin che sono stati sostituiti da Haps e Spence al 60°, ma fin quasi al 70° non abbiamo mai ripreso in mano il gioco.

È vero che quando succede siamo in grado di fare male, e su un calcio d’angolo Retegui viene tirato giù in area, l’arbitro fischia il secondo rigore, poi va a vedere al var, lo annulla e ci dà pure fallo contro. Sono tutti perplessi compresi i cronisti, ma è un arbitro nuovo alla sua prima esperienza in Serie A, si vede che non ha ancora capito come funziona.

A me pare che abbia capito benissimo e si sia subito allineato alla regola d’oro di questo campionato: se hai qualche dubbio favorisci l’altra squadra.

C’è ancora un’azione interessante che parte da Spence, Thorsby la mette in mezzo, ma Retegui era già in porta e non riesce a prenderla. Il resto sono passaggi lenti e tentativi della Fiorentina di vincere la partita. Non che riescano a combinare granché, il nostro portiere sta perlopiù a guardare.

Sul finale perdiamo Bani e siccome non abbiamo più cambi giochiamo gli ultimi minuti in 10. E dovremo giocare contro la Lazio fra un’ora con Vogliacco titolare.
Non è Vogliacco a farmi paura, è l’assenza del leader della difesa: abbiamo visto cosa succede quando non c’è.

E basta, ci sarebbero le voci sulla prossima partenza di Gilardino e quelle sul nuovo possibile allenatore (ho letto il nome di Grosso, non mi dispiacerebbe neanche, ma non lo conosco così bene e di sicuro sbaglio), ma come ho già detto manca poco alla partita e devo ancora fare delle cose importanti tipo la cacca.

Il Genoa eguaglia la Fiorentina: 1-1 - Liguriasport
I titoli dei quotidiani: il Genoa fa tremare la Fiorentina -  PianetaGenoa1893

I don’t need your civil war

10 Apr

Ciao a tutti, anche questa settimana abbiamo giocato male, svogliati e poco aggressivi, e anche questa settimana i tifosi più oltranzisti non hanno perso neanche un minuto per chiedere le dimissioni di Gilardino e per favore portati via anche Badelj.

Perlomeno lo hanno fatto fino alla fine del primo tempo, perché nel secondo le cose non sono migliorate più di tanto, ma abbiamo fatto il gol che ci ha garantito la vittoria, e allora improvvisamente anche il non gioco di Gilardino è diventato potabile.

Potrei stare qui a scrivere libri sul perché questa contestazione sia sterile, non tanto perché è stupido contestare di per sé, ci mancherebbe, ma perché dare del coglione a un giocatore o all’allenatore senza approfondire le ragioni dei tuoi insulti è più un atteggiamento da branco che da persone dotate di un seppur minimo raziocinio. Peraltro ci siamo salvati con sette giornate di anticipo, facendo tanti punti quanti non ne vedevamo da quando ad allenare il Genoa c’era Gasperini, che piaccia o no è considerato il migliore allenatore che abbiamo avuto negli ultimi 20 anni. Quindi forse non è proprio un coglione, che dite? E non mi metto neanche a discutere sulla guerra fatta perché Spence è stato lasciato in panchina, neanche ci avesse lasciato Mbappè. Giocatore che a me piace molto, ma fin qui ha mostrato troppa discontinuità per essere considerato il salvatore della patria, dai. Sabato ha fatto un recupero da film di fantascienza, è partito a bomba dalla sua area di porta su un avversario che stava in mezzo al campo e aveva già praticamente la palla fra i piedi, ed è riuscito a portargliela via, ma poi l’ha persa subito dopo.

Eh però ha le treccine, si vede che a questi raffinati intenditori di calcio ricorda qualche gloria passata, oppure a Fifa è fortissimo e gli fa vincere tutte le partite, che ne so.

Cambiano i colori ma il concetto è sempre lo stesso

Vabbé, non ne ho più voglia di andare dietro a sti cazzoni, tanto non li cambi, hanno sempre ragione loro, e non perché ce l’hanno davvero, ma perché se provi a dirgli che sbagliano tirano fuori il conflitto generazionale o qualche altro prodotto del loro disagio e ti fanno sentire come il vecchietto dei giardinetti che sgrida i ragazzini che vanno in bici nelle aiuole. No, amici contestatori, non vi sto dando dei coglioni perché siete giovani, per me quello sarebbe un punto a vostro favore, e sono sicuro che altrove vagano dei cazzoni altrettanto molesti coi capelli bianchi e il gipponetto; e non è neanche tanto un problema di contenuti, se uno mi dice che secondo lui Bohinen dovrebbe entrare dall’inizio al posto di Badelj gli rispondo tranquillamente che finora quando è entrato non ha mostrato meraviglie, forse gioca poco perché è quel che vale, ma gli insulti me li tengo per me; vi sto dando dei coglioni per il volume e per il tono delle vostre proteste. Vi darei dei coglioni anche se parlaste di fumetti o di politica o di termodinamica, se un esempio delle vostre discussioni fosse “Ma che cazzo, Jason Aaron è un deficiente che scrive storie del cazzo sempre uguali e le fa disegnare a quel tetraplegico di Badelj! Spero che la Marvel non gli rinnovi il contratto a quell’handicappato e che l’anno prossimo vada a scrivere le storie alla Fiorentina!”.

Oppure “Ma cosa cazzo si equivale sta scema di una somma dei quadrati costruiti sui cateti! Intanto ce li devi costruire e di sicuro con quel coglione di Badelj a fare i conti non si equivalgono un cazzo e il quadrato costruito sull’ipotenusa l’anno prossimo va a equivalersi alla Fiorentina!”.

Non ha senso, è strepitare fine a sé stesso, e smettiamo di ascoltarvi. È quello che state vedendo, non gente che cambia idea e viene dalla vostra parte. Per la stessa ragione per cui non ti metti a litigare coi fasci. È inutile, tanto non capiscono, l’unica cosa che puoi fare è evitare di controbattere oppure menarli. Cerchiamo di evitare queste scene, che inquinano l’ambiente e non risolvono nulla.

Trovatevi qualcuno che vi abbracci come Albert ha abbracciato Caleb e smettetela di rompere il cazzo

Comunque sabato è andata bene che l’altra squadra era il Verona e non la Fiorentina, perché sennò ce ne facevano quindici. Abbiamo giocato male, svogliati, e Badelj sono due partite che sembra scoppiato. Vero, sono il primo a dirlo, ma bisogna essere obiettivi, non mettersi subito a strillare. E anche Sabelli questa partita l’ha giocata più di intensità che di testa, e va bene, sei generoso, ma non me ne faccio niente che corri da solo sulla fascia e li bruci tutti, se quando arrivi da solo davanti alla porta la spari a caso in gradinata.
Martinez mi ha fatto più pena che rabbia, perché una cazzata così grossa come quella che ci è costata il gol dello svantaggio non è da lui, e dev’essersi vergognato come uno stronzo. Cosa che peraltro dobbiamo avergli detto tutti, “ma quanto sei stronzo a prendere un gol così, ma vergognati”. E Martinez è l’altro che di botto è passato dall’essere un portiere talentuoso e moderno a essere l’ultimo degli stronzi senza alcun merito.

È così, per una parte della tifoseria il successo non è retroattivo, dura finché porti dei risultati, poi diventi una merda, anche se grazie a te la squadra ha già 38 punti a sette giornate dalla fine. Negli ultimi sei anni (da dopo Gasperini, per capirci) hai finito il campionato meglio di così solo altre due volte, quando in panchina c’era Ballardini. E alla fine del campionato (non a -7, alla fine), ne hai raccolti 41 e 42.
Puoi anche non farli quei tre quattro punti, hai ancora da incontrare delle squadre difficili, ma non lo chiamerei un fallimento. Metti anche che riusciamo a superare il Monza, che la settimana prossima pareggiamo i conti con la Fiorentina, metti che siamo graziati dalla dea del calcio (no, non l’Atalanta, la dea del calcio come concetto astratto) e risaliamo qualche altra posizione: davvero c’è qualcuno che crede che potremmo strappare una qualificazione in coppa? A voler essere realisti il massimo a cui possiamo ambire è un decimo posto, facendo gli straordinari in campo e sperando che alle nostre avversarie capitino tante di quelle sfighe che il prossimo ritiro lo vanno a fare a Lourdes.
Cambierebbe qualcosa? Decimi o dodicesimi, cosa ci darebbe di più? Prestigio? La parte sinistra del campionato? Più soldi? Non lo so, sono sincero, cosa cambierebbe? Qualunque cosa fosse non credo che valga tutta la bile che vi state mangiando e tutto il tempo che fate perdere a chi vi legge per caso, cercando una disamina onesta della partita. Fatevi un bel tè caldo, vi farebbe bene.

Tutto il resto è Frendrup che ogni partita corre per il campo come un dannato, strappa via ogni cosa che si muove e abbia una forma sferica, è monumentale ogni volta, ma alla fine al Fantacalcio non prende mai più di 6. Io lo schiero lo stesso perché gli voglio bene, ma sarebbe da capire questa cosa.

E soprattutto è San Caleb Ekuban, che gioca un primo tempo di coraggio e caparbietà, e siccome coraggio e cabarbietà senza un po’ di culo non bastano, ad un certo punto gli rimbalza la palla sui piedi e lui la butta dentro a piedi uniti, in scivolata. Perché ormai se non fa gol in acrobazia non si diverte.

Sto pensando di cominciare a fumare apposta per smettere quando segna Ekuban

Ieri sera ho visto il film sul Genoa, che è arrivato su Prime Video, e vorrei scrivere altri tre o quattro paragrafi in cui spiego bene perché mi ha fatto grossomodo cagare, ma sto già andando troppo lungo, preferisco parlarne bene in un post a parte. E poi oggi ho comprato una cosa che costa più del mio stipendio di un mese, e quindi devo lamentarmi che sono povero come la merda e non posso farlo qui, devo andare nel posto dove mi lamento di solito, quindi ciao a tutti, ci vediamo alla prossima sconfitta partita.