Le contestazioni dopo la partita Inter-Sampdoria e il comportamento discutibile di allenatore e giocatori nerazzurri mi hanno disturbato non poco, e hanno messo in forte discussione le mie simpatie verso la squadra capolista. A dire il vero è già da un po’ che l’Inter non mi piace, da quando ha avuto Mancini come allenatore ha smesso di essermi simpatica. Con l’arrivo di Mourinho speravo che le cose cambiassero, ma adesso è anche peggio: la squadra non mostra affatto un bel gioco nonostante i campioni, e quell’atteggiamento di superiorità che mostra in campo, le scene isteriche quando le cose si fanno difficili, neanche la vittoria per loro fosse una cosa dovuta, oramai sono una compagine insopportabile.
E’ un po’ il problema delle grandi squadre, quando cominciano a vincere diventano antipatiche, solo che a me piaceva avere delle simpatie al di fuori della mia squadra del cuore, e una ai piani alti ti permetteva di seguire con un po’ di interesse le coppe europee.
Adesso invece sono orfano, perché chi vuoi che segua, il Milan? Il Milan potrebbe diventarmi simpatico se cambiasse proprietario e presidente, e se i suoi tifosi la smettessero di spaccare le balle quando vengono a Genova. Col fatto che i milanisti a Genova non ci possono mai venire appare evidente che il Milan non potrà mai essermi simpatico.
La juve mi sta tanto sui coglioni che la scrivo anche minuscola, ma non escludo che potrebbe diventarmi simpatica, se per esempio la società ammettesse di avere rubato molto più di quanto è venuto fuori nel corso degli anni e si autoretrocedesse in serie Scapoliammogliati. Inoltre dovrebbe obbligare del piero e camoranesi a battersi in un’arena in un duello all’ultimo sangue a ciabattate, e il vincitore dovrebbe ricevere in premio il privilegio di farsi violentare da un gorilla, e tutto questo dovrebbe essere trasmesso in diretta mondiale su una rete in chiaro.
Anche scendendo lungo la classifica sono poche le squadre che si sono guadagnate la mia stima e che dovrebbero cambiare qualcosa per migliorare.
La Roma potrebbe diventarmi simpatica se la famiglia Sensi regalasse la società a una onlus e si chiudesse a vivere in una roulotte in mezzo a un campo rom, tanto per mantenere familiarità col nome.
La Lazio dovrebbe fare molto di più, che parte con l’handicap di chiamarsi col nome di una regione invece che di una città, e la cosa ha fatto montare la testa a un po’ di gente, tanto che oggi non posso dire di avere nessuna simpatia fra i tifosi laziali. Vabbè, uno solo, ma è perché l’ho conosciuto prima di saperlo laziale, e in ogni caso per sdoganarlo come amico dovremo berci una birra insieme e fare una gara di rutti. Per rimediare a questo inconveniente la società dovrebbe obbligare tutta la sua tifoseria a fare l’abbonamento al Manifesto e a buttare nel Tevere i manganelli. E una volta finiti i manganelli dovrebbe buttarci Lotito.
La Fiorentina per diventarmi simpatica dovrebbe legare Della Valle a Lotito e poi chiamare i tifosi laziali e chiedere a loro, ma non basterebbe; dovrebbe anche abbandonare quell’orrendo colore viola e vestire i giocatori di blu petrolio, che fra tutti i blu è uno di quelli che preferisco, sarebbe un gesto gentile nei miei confronti e lo apprezzerei. Ma neanche così basterebbe, eh no. Per diventarmi simpatica la Fiorentina dovrebbe trasferirsi a Siena, che a me i fiorentini stanno generalmente sui coglioni, tranne i Dentiblu che però non mi sembra che siano di Firenze, e Alessandro Benvenuti. Vabbè, anche Athina Cenci mi è parecchio simpatica. Ah, e anche Novello Novelli. Però poi basta.
Il Siena invece mi è simpatico, per il fatto che il suo attaccante migliore si chiami Maccarone, che qui da noi un maccarone è uno un po’ abelinato, ma piacevole, e perché di Siena ho solo ricordi molto belli. Certo, se la Fiorentina si trasferisse a Siena si creerebbero dei problemi con la squadra locale, e io continuerei a trovare simpatico il Siena e antipatica l’altra squadra, e si sarebbe daccapo.
A pensarci bene è inutile, la Fiorentina non mi sarà mai simpatica, peggio per loro.
Il Napoli si, mi è simpatico istintivamente, al di là dei gemellaggi, ha una bella storia, una tifoseria molto calda, però quando ci giochiamo contro i nostri escono sempre con qualcuno in barella, e a me sta cosa non piace mica. Per migliorare la propria situazione il Napoli potrebbe regalarmi una caffettiera napoletana, cacciare Maggio dalla squadra se non lo ha già fatto, imporre ad Hamsik di cambiare pettinatura e soprattutto modo di esultare dopo il gol, che quando si porta le mani alla testa e fa le facce è più insopportabile dell’orecchio di Toni.
Ah, dimenticavo, anche se non serve a niente apprezzerei molto che Gilardino venisse preso a schiaffi per un anno intero tutte le mattine dalle dieci e mezza a mezzogiorno da Mike Tyson. Diciamo che potrei apprezzare la buona volontà e riconsiderare la posizione societaria.
Il Bari mi è abbastanza simpatico, almeno finché tiene Stellini in rosa, ma potrebbe convincere il comune a disconoscere Cassano come proprio cittadino, ne migliorerebbero entrambi gli ambienti.
Il Bologna dovrebbe starmi sulle balle, ma io non seguo le faccende di tifoserie, e la città e i suoi abitanti mi son sempre piaciuti, quindi mettiamo una pietra sopra alla storia dello scudetto rubato e andiamo a farci due tagliatelle! Socc’mel!
L’Atalanta mi sta sul cazzo, punto. E pure gli atalantini.
Il Palermo mi piace, a parte il presidente, ma a chi può piacere Zamparini? Pare che non lo sopporti neanche sua moglie, che ci sta insieme solo perché gli altri presidenti sono già tutti presi. Il resto mi piace, ma ammetto che vale il discorso di Siena, mi faccio influenzare troppo dalla memoria. Chi se ne frega, forza Palermo!
Il Cagliari, il Chievo e il Catania mi lasciano del tutto indifferente, hanno i loro alti e bassi, ma quando li vedo in televisione giro.
L’Udinese è una squadra altrettanto indifferente, ma sta a Udine, che è un postaccio, e mi starebbe simpatica solo se si avvicinasse di qualche centinaio di chilometri.
Il Parma mi piace per la compagnia, per il posto, per la cucina e per Frank Focaccia.
Anche il Livorno, per le stesse ragioni tranne Frank Focaccia e il fatto che i livornesi quando li baci hanno la barba ispida. Però dovrebbero prendere Spinelli a calci nel culo. E poi di nuovo. E poi strappargli l’impermeabile giallo e riprenderlo a calci nel culo.
La Sampdoria me la sono tenuta per ultima perché, che ci crediate o no, non mi è antipatica. Non mi sono antipatici i suoi tifosi, e come si fa a trovare antipatici dei personaggi così? Perché, se li guardate bene, i doriani sono degli sfigati. Anche se vincono, potrebbero essere primi in classifica, ma non riescono a elevarsi dalla propria condizione di sfigati, e magari contestano la società. È successo anche quest’anno, erano secondi o terzi, e andavano al campo di allenamento a mugugnare, per cosa poi.. Perché se ne rendono conto anche loro di essere degli sfigati, destinati ad occupare gli ultimi posti della scala sociale, e allora si incazzano con la società, col mondo, vanno a far casino sotto la redazione dei giornali, chiedono a gran voce di essere sollevati dal loro ruolo di zerbini.
E come fai a dar loro torto? Lo vedi già dal simbolo che li rappresenta, mentre tutte le altre squadre sfoggiano tori, aquile, cavalli rampanti, serpenti, uno zoo di creature più o meno nobili, ma sempre fiere, loro vanno in giro con un marinaio. Ma neanche un marinaio che sta ritto sulla prua e affronta la tempesta, macché, il loro marinaio se ne sta lì seduto e fuma la pipa. E si chiama Baciccia! Come dire Mario, uno qualunque. D’altronde i loro tifosi hanno eretto a simbolo uno che si chiamava Cucchiaroni..
Poveri doriani, per un po’ si sono fatti forza con la supremazia cittadina, ma negli ultimi tempi han preso anche lì delle belle batoste, e pure l’ultima certezza rimasta è andata a farsi benedire. E il loro giocatore di punta è nientemeno che Cassano, ditemi voi, il pulcinella del calcio.. Eterni secondi, non puoi detestarli, fanno tenerezza.
Insomma che in serie a siamo messi male, chi si arrabatta e chi si trascina, chi si bulla e chi si sgrulla, chi mena e chi si fa menare. Per fortuna che sono nato genoano.