È arrivata l’estate

26 Apr

Bruno Martino diceva di odiare questa stagione che per il calendario comincia a metà giugno, ma per il campionato si vede arrivare già ad aprile, quando le gambe si fanno pesanti e il pallone è troppo lontano per arrivarci.

Per noi dev’essere cominciata con l’arrivo della salvezza, due partite fa: obiettivo più o meno raggiunto, meno ambizioni, testa già altrove, e difatti sono due partite che mostriamo un atteggiamento diverso.

Che poi neanche, il primo tempo di Genoa-Lazio ci ha mostrato diversi ottimi spunti, ma credo che fosse più un demerito dell’altra squadra, veramente inguardabile, che un pregio nostro.

Ma andiamo per ordine, che anche questa settimana mi sono segnato un po’ di cose mentre guardavo la partita e posso essere un po’ più preciso del solito.

Al secondo minuto De Winter si perde un pallone, Castellanos non fa in tempo a girarsi che arriva Vasquez e glielo strappa dai piedi, subito dopo Vogliacco lo regala agli avversari, che sono in due e si mettono diligentemente a costruire il tiro. Troppo diligentemente, sono lentissimi, e Frendrup ha tutto il tempo di mettersi in mezzo e levarglielo dai piedi, mettendolo comodamente fuori dall’area. Però è stata una distrazione che poteva costarci cara.

Sarà una costante di questa partita, i genoani che passano troppo corto e i laziali che passano a nessuno o si perdono a girarsi.

Al 4′ Ekuban riceve, si smarca benissimo, entra in area e tira fuori, non di molto. Era da solo, ha avuto fretta, se avesse fatto un passo in più magari la buttava dentro. E vabbé, ci si prova, dai.

Fino al 12′ è più che altro Lazio che ci schiaccia nella nostra metà campo, anche se non fa un tiro in porta che sia uno. Ogni tanto proviamo un passaggio lungo, ma non si costruisce niente.

Poi Vogliacco ne prova uno corto, c’è un bello scambio doppio fra Retegui e Strootman che dovrebbe liberare Ekuban, ma “il triangolo no”, come diceva Renato Zero.
Non importa, siamo ancora lì, e Retegui la ripassa dietro a Strootman, Strootman la butta in avanti ad Albert che sta entrando in area, e lui fa la sua magia: tacco al volo all’indietro per Retegui, che è centrale al limite dell’area, smarcato, tutto libero fra lui e la porta. Viene avanti un metro e tira alto di poco. Credo sia stata l’azione più bella della partita, ma non l’unica. Il primo tempo si è visto molto più Genoa che Lazio.

Fino al 34′ non succede niente tranne un sacco di passaggi e contrasti, ma più che altro imprecisione da entrambe le parti. Poi Ekuban prova il tiro in acrobazia, ormai ne fa uno a partita, vuole farsela omologare dal social media manager come “calebata”.

Esce Lazzari, e la telecamera ci permette di apprezzare il tatuaggio tremendo che ha sulla gamba: giochi nella Lazio, ti sei fatto tatuare un faccione pelato, anche se non sei un fascio viene spontaneo fischiarti.
Al suo posto entra uno che non ha facce tatuate, ma è lui stesso un’enorme faccia con le gambe: Hysaj.

Il primo corner lo battiamo al 40′, c’è Vasquez che prende a calci l’aria.

Poi le due grandi occasioni sprecate, che sono la cosa che a posteriori fa girare le palle tantissimo.

43′, Casale perde palla a centrocampo, Retegui è a un metro e gliela porta via. C’è solo un terzino e il portiere, che è fuori dalla sua area. Prova a tirare, la butta alta di un metro abbondante. Non potevi andare avanti? Era anche partito Ekuban, poteva crearsi un’azione da 2 contro 1, ma ha preferito tirare. E vabbé, ci ha provato.

Un minuto dopo è la Lazio che si mangia l’occasione gigante: Vogliacco perde un’altra volta la palla davanti all’attaccante avversario, che prova a passarla indietro al compagno, ma sono troppo vicini e ci mettono troppo a capire cosa sta succedendo. Poteva essere un gol a porta vuota, ci salviamo.

C’è un rimpallo su Ekuban all’ultimo minuto, è da solo, dietro di lui Retegui e Albert, unico difensore laziale un poveretto che sta ritornando in treno ma c’è sciopero ed è ancora fermo a Rogoredo. Ekuban prova a tirare e la manda fuori di poco. Di nuovo. E io bestemmio, pianto lì di guardare la partita e vado a rivedermi il due contro zero Milito-Palladino, poi dico a mia moglie che non mi sento tanto bene e me ne vado a piangere sotto la doccia.

Il secondo tempo l’ho visto, ma non ve lo racconto, tanto è inutile, abbiamo preso il solito gol da stronzi, palla all’indietro e c’è uno tutto solo che stava guardando un documentario sulle coltivazioni di caffé in Colombia, che mette pausa, si alza, spegne la siga, posa la birra e la butta dentro, poi torna a guardare la tele.

La Lazio ha fatto un solo tiro in porta e ha vinto la partita. Noi nel secondo tempo non abbiamo fatto neanche quello, ci siamo chiusi, abbiamo provato a fare qualche cambio, e abbiamo perso senza riuscire più a renderci pericolosi. Va bene, siamo salvi, andiamocene al mare. Però non mi piace vedere delle partite così, senza mordente. Sbaglio io? Sono diventato uno di quelli che mugugnano perché non vedono mai tirare? Non lo so, qui bisognerebbe fare dei distinguo, io perlomeno non sono mai andato sotto il profilo Instagram di Sabelli a dirgli che spero di non vederlo mai più, e non do del coglione all’allenatore che ci ha salvato a sette giornate dalla fine. Come ho detto altre volte non è la critica in sé, è il tono che non va bene.

Adesso giochiamo di nuovo di lunedì sera, perché tre di fila infrasettimanali dovrebbero toccare a tutti, pare, solo che non è così. Dall’inizio del campionato a oggi a noi è toccato (contando solo anticipi e posticipi, non le partite infrasettimanali per recuperi eccetera) 11 volte, all’Inter 7, a Juve e Milan 5, al Bologna 9. Se guardiamo le ultime in classifica scopriamo che la Salernitana ha giocato fra venerdì e lunedì 14 volte, che diventano 15 se ci mettiamo anche il prossimo turno, e spesso si è trattato di turni lunedì-venerdì. Poi sicuramente farà schifo di suo e si merita la retrocessione, ma di sicuro il calendario non è stato favorevole. Il Sassuolo solo 4, quindi forse il giorno in cui giochi c’entra poco. L’Udinese 9, con la prossima 10. Magari sono io, ma mi sembra un calendario un po’ imparziale. Nel dubbio Lazio merda.

2 Risposte to “È arrivata l’estate”

  1. hardla aprile 29, 2024 a 4:34 PM #

    non so se è un discorso di prestazioni, più che altro per me è un discorso di rispetto verso i tifosi che più spesso di altri devono prendersi dei permessi al lavoro per partite infrasettimanali, o comunque fare tutto di fretta, rispetto a chi gioca nel weekend

    • grugef aprile 30, 2024 a 3:11 am #

      Quello sarebbe vero a prescindere, ma da quando i soldi veri arrivano dai diritti TV anche i tifosi da stadio sono stati declassati a tifosi di seconda categoria. Peraltro anche contro il Cagliari lunedì sera si è visto un Ferraris pieno, un gran bello spettacolo.

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